PALAZZO DE PETRA

PINACOTECA PATINIANA

La pinacoteca Patiniana è stata aperta nel 2006 per esporre le opere dell'artista di Castel di Sangro Teofilo Patini e dei suoi allievi. Si trova all'interno del palazzo rinascimentale della famiglia De Petra, conosciuto anche come "Casa del Leone", a causa della scultura posta al di sopra del portale d'ingresso del palazzo.

Molte opere del Patini sono dedicate alla vita pastorale di Castel di Sangro e descrivono attraverso la pittura le condizioni di povertà ma anche la vitalità delle classi più povere del paese. La sezione più importante di dipinti è la Trilogia Sociale (Vanga e latte - L'Erede - Bestie da soma), in cui l'artista esprime al massimo il concetto della vita agricola abruzzese. Diverse opere raffigurano il centro storico sulla rocca del paese, mentre un'altra sezione ospita delle incisioni settecentesche di vari personaggi tratte dalla mitologia classica, con l'abbigliamento però dell'epoca spagnola.

Il Palazzo De Petra è una struttura molto antica, che ha conservato l'aspetto medievale del XIV secolo. La pianta è irregolare, e la seconda casetta della struttura risulta più interessante dal punto di vista architettonico. L'ingresso è ad arco gotico, così come la facciata, decorata da due finestre bifore con colonna tortile. La famiglia de Petra, citata come feudataria di Petra e Caccavone nel "Catalogus Baronum" normanno e feudataria anche di Castel di Sangro secondo lo storico Balzano nelle persone di Cosimo de Petra e Lucio de Petra, abitò il palazzo dal XIV al XVII secolo; l'ultimo personaggio della famiglia ad abitarlo fu Vincenzo, terzo barone di Vastogirardi, che fece collocare il leone che trattiene un capo mozzo nella zampa, simbolo araldico della famiglia, nel cortile antistante il suo palazzo. Suo figlio Diego sarà Regio Consigliere e nel 1680 arcivescovo di Sorrento, il suo stemma è presente nel cortile dell'arcivescovato antistante la cattedrale della cittadina, sulla cui porta principale vi è una lapide commemorativa con l'iscrizione:" Didacus Petra de baronibus Castri Sangri".

PINACOTECA PATINIANA

Galleria Fotografica

Dettaglio informativo

PINACOTECA PATINIANA

Il Palazzo De Petra, ospitante la Pinacoteca, risale al 1300 ed è disposto su quattro livelli. È stato ristrutturato nel 2005 e contiene circa trenta tele del pittore Teofilo Patini, di cui più della metà di proprietà del Comune di Castel di Sangro ed altre fornite in comodato d’uso gratuito. La collezione si completa con diverse opere di allievi della scuola patiniana tra le quali un monumento funebre in marmo di A. D’Orsi; una statua in resina dedicata al Patini del maestro D’Acchille; una statuina in bronzo di Costantino Barbella e un complesso bronzeo di scuola celliniana.

La Pinacoteca ospita, inoltre, quarantadue acqueforti di Salvator Rosa, la collezione di cappelli d’epoca (dal 1920 al 1950) della famiglia Gualino, la raccolta di ventagli del 1700-1800-1900 della collezione Bennati de Dominicis, oltre ad una serie di paramenti sacri in argento del 1700. Tra i numerosi dipinti disposti all'interno dei diversi ambienti del palazzo, si segnalano le tele "Bestie da soma" (olio su tela, 1886); la prima e la seconda versione di "Pulsazioni e palpiti"; vari ritratti del Patini; "Alle sorgenti del Sangro"; "I tre orfani"; "La morte di Galileo Galilei"e il "Cristo nell’orto".

Cosimo Savastano, onorato ed emerito cittadino di Castel di Sangro, della stessa scriveva: è un significativo insieme di quadri licenziati da Teofilo Patini a costituire il nucleo portante della Pinacoteca Comunale, che, - grazie alle intuizioni ed all'impegno profuso negli scorsi anni Ottanta dal Sindaco Ing. Siro Piero Gargano ed alle determinanti operazioni condotte con antica passione per l'arte dal Sindaco Avv. Roberto Fiocca dagli anni Novanta al momento attuale in cui la prosecuzione del progetto trova il pieno e convinto appoggio del nuovo Sindaco, Ing. Umberto Murolo -, si è reso finalmente possibile realizzare ed intitolare a suo nome in Castel di Sangro, concretizzando, a cento anni esatti da lui, una aspirazione da sempre fortemente avvertita e lungamente accarezzata dagli amministratori e dai cittadini più consapevoli della sua "piccola patria".

Sono opere di indiscutibile qualità pittorica e in qualche caso di primo piano nel contesto della produzione del Maestro, specie per quanto attiene ad alcune fra le fasi più significative della sua creatività. Per cui, la raccolta propone, nel suo insieme, inviti e prospettive di lettura di non poco significato e pregnanza a raggio molto più ampio di quanto non possa a prima vista apparire, finendo con l'offrire un contributo unico nel suo genere non solo per diffondere ulteriormente la conoscenza dell'Autore, quanto anche ai fini degli approfondimenti di studio e delle conoscenze relative alle prospettive ed ai criteri da cui fu animata la sua ricerca linguistica e tematica. Fu, d'altronde, proprio per evitarne la dispersione e renderne più agevole la consultazione che tutte queste prove vennero da me, a suo tempo, di volta in volta segnalate per l'acquisto all'Amministrazione comunale di Castel di Sangro, ai privati, che talora poi ad essa li cedettero, ed ai vari Enti pubblici e privati che attualmente li detengono ed hanno consentito di farne figurare qualcuno in questa civica raccolta.

Accanto ad esse, è presente pure qualche prova a firma di autori dal maggiore o minore spicco, alcuni dei quali furono amici di Patini o a lui legati a vario titolo, mentre gli altri appartennero al nutrito novero dei suoi allievi, sia di quelli formatisi in Aquila nella scuola da lui diretta e poi nel suo studio, sia di quei pochissimi che furono stimolati dal suo esempio e quindi da lui guidati all'esercizio della pittura nell'assai più circoscritto contesto del comune paese d'origine.

La Pinacoteca è aperta tutti i giorni (tranne il Mercoledì) dalle ore 10.30 alle 12.30 e dalle ore 16.30 fino alle 19.00.

Per contattare la curatrice, Dott.ssa Cinzia Mattamira, è possibile chiamare il numero 3333044787.

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CASTEL DI SANGRO

Castel di Sangro è un comune italiano della provincia dell'Aquila, in Abruzzo. Tradizionalmente parte integrante del Sannio, costituisce il principale centro dell'Alto Sangro, nonché il più attivo centro turistico, industriale, commerciale e sportivo della zona. La città sorge sul limitare di una valle molto ampia, sulla riva destra del Sangro, nel bacino dell'Alto Sangro. Lo stemma e il gonfalone (drappo partito di rosso e di giallo) sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 17 maggio 2002. Il Comune è stato insignito del Titolo di Città per Concessione e Privilegio di re Carlo III di Napoli e Sicilia del 20 ottobre 1744, nonché della Medaglia di bronzo al Merito Civile.

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